Ravioli fritti ripieni di ricotta di bufala, con pistacchio, miele millefiori e peperone crusco

Un aperitivo croccante tra dolce e salato che Pasquale Alberico, I sapori del Mediterraneo, ha realizzato per Generazione Honey aggiungendo il miele millefiori molisano dell’Apiario di Comunità di Castel del Giudice.

Ingredienti
Per la sfoglia
250 g farina di grano tenero 
50 g farina di grano duro
3 uova grandi
Sale q.b.

Per il ripieno
250 gr ricotta di bufala 
80 gr granella e farina di pistacchio 
60 gr parmigiano o grana grattugiato

Per guarnire 
Miele millefiori 
Granella di pistacchio qb
Peperone crusco qb

Procedimento 
Sulla spianatoia, disponete le farine miscelate a fontana, al centro aggiungete l’uovo ed un pizzico di sale. Sbattete le uova con una forchetta ed iniziate ad incorporare la farina partendo dai bordi della fontana. Una volta incorporata gran parte della farina, incominciate ad impastare con le mani, lavorando bene il composto per circa 10 minuti, fino ad ottenere un impasto omogeneo. 

Lasciate l’impasto riposare sulla spianatoia, coperto con una ciotola, per almeno mezzora.

Nel frattempo, preparate il ripieno unendo alla ricotta di bufala, che deve essere piuttosto asciutta, il formaggio e la granella di pistacchio. Amalgamate e riponete il tutto in una sac a poche.

A questo punto, iniziate a tirare la pasta fino ad ottenerne, gradualmente, una sfoglia uniforme e sottile.

Terminata la stesura, mettete la prima sfoglia di pasta e, con la sac a poche, fate tante piccole porzioni di ripieno, una vicina all’altra.

Farcite tutta la sfoglia e adagiatevi sopra il secondo strato, spennellate con il tuorlo d’uova i bordi e premete con le mani in corrispondenza del ripieno. Quando avrete creato la forma dei ravioli, tagliatela con la formina dalla forma che più desiderate.

Friggete i ravioli, pochi alla volta, in abbondante olio caldo quindi, a doratura avvenuta, spostateli sulla carta assorbente. Serviteli ben caldi guarnendo con miele millefiori, granella di pistacchio e peperone crusco.

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Terrantiga

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Terrantiga, espressione della biodiversità sarda, dove alle fioriture spontanee di erica arborea, lavandula, asfodelo, cisto si alternano il rosmarino, l’eucalipto, la malva, il trifoglio, il cardo selvatico, è l’unico collettivo di apicoltori esistente in Sardegna. Una tradizione secolare tramandata di generazione in generazione che si traduce in un modello di apicoltura sostenibile, naturale ed etica: un’azienda che fa del biologico un suo pilastro e che fonda le sue attività su concetti quali benessere delle api, qualità della produzione, salvaguardia ambientale.

L’O.P. Terrantiga aderisce a Miele in Cooperativa e al Consorzio a tutela Alveare Italia.

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A San Sperate, a circa 20 km da Cagliari: un Paese Museo con origini antichissime, famoso per i suoi murales e per le incredibili produzioni della terra (come le pesche), le creazioni artigianali e le eccellenze enogastronomiche tipiche. Qui, Terrantiga alleva api locali che, grazie ad un’attenta pratica nomade e al rispettoso presidio del territorio, garantiscono l’impollinazione e la ripopolazione di aree povere di impollinatori, bottinando il nettare tra la rigogliosa macchia mediterranea e le aree costiere di Teulada e Domus de Maria, nell’altopiano di Campeda e sulle montagne Montiferro e Groceano, passando per le pianure fiorite del campidano.

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