L’idromele: il nettare degli Dei!

Chiariamo subito un punto: si chiama idromele e non idromiele, anche se fatto con il miele e non con le mele!

Si tratta, infatti, di una bevanda alcolica realizzata grazie al processo naturale di fermentazione del miele innescato dall’aggiunta di lievito, e non di alcool, come ci conferma l’origine stessa del suo nome: hydor (in greco, acqua) e meli (in greco, miele).

Diffusa ampiamente in antichità, ancor prima della birra, come una raffinata bevanda servita durante il simposio dei principi o in occasione di cerimonie sacre, questo prodotto era considerato il nettare degli Dei, da molti associata alla celebre “ambrosia” sorseggiata dagli Dei dell’Olimpo. 

Apprezzato già dagli Egizi, dai Romani e dalle popolazioni scandinave, l’idromele era tradizionalmente offerto in dono alle coppie appena sposate, in una quantità sufficiente a durare circa un mese: non a caso, la locuzione “luna di miele” deriva proprio dal fatto che, per la durata di un intero ciclo lunare, la coppia poteva godere di questa bevanda!

L’idromele è noto per le sue numerose qualità: è ricco di sali minerali, come calcio e magnesio, ed ha proprietà antinfiammatorie e antibiotiche. Da consumare rigorosamente fresco, ha un sapore piacevolmente dolce ed è perfetto per accompagnare dolci di pasticceria secca, come un vin santo od un passito. Oltre alla formulazione classica, in commercio possiamo trovare molte altre varianti, alcune a base di miele e malto, altre di miele e frutta ed altre ancora di miele e spezie.

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Terrantiga

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Terrantiga, espressione della biodiversità sarda, dove alle fioriture spontanee di erica arborea, lavandula, asfodelo, cisto si alternano il rosmarino, l’eucalipto, la malva, il trifoglio, il cardo selvatico, è l’unico collettivo di apicoltori esistente in Sardegna. Una tradizione secolare tramandata di generazione in generazione che si traduce in un modello di apicoltura sostenibile, naturale ed etica: un’azienda che fa del biologico un suo pilastro e che fonda le sue attività su concetti quali benessere delle api, qualità della produzione, salvaguardia ambientale.

L’O.P. Terrantiga aderisce a Miele in Cooperativa e al Consorzio a tutela Alveare Italia.

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A San Sperate, a circa 20 km da Cagliari: un Paese Museo con origini antichissime, famoso per i suoi murales e per le incredibili produzioni della terra (come le pesche), le creazioni artigianali e le eccellenze enogastronomiche tipiche. Qui, Terrantiga alleva api locali che, grazie ad un’attenta pratica nomade e al rispettoso presidio del territorio, garantiscono l’impollinazione e la ripopolazione di aree povere di impollinatori, bottinando il nettare tra la rigogliosa macchia mediterranea e le aree costiere di Teulada e Domus de Maria, nell’altopiano di Campeda e sulle montagne Montiferro e Groceano, passando per le pianure fiorite del campidano.

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