Bees? Ciak si gira”! 

Da qualche giorno la croisette di Cannes sta come ogni anno accogliendo decine di star internazionali, protagoniste della 77° edizione della kermesse cinematografica francese che si concluderà il prossimo 25 maggio. 

Per l’occasione, non potevamo non accendere i riflettori sulle nostre star più amate, le api, che nel corso degli ultimi anni sono state protagoniste di diversi film. 

Scritturate per rappresentare i buoni sentimenti o per creare atmosfere horror, oppure per evidenziare la fragilità dell’ecosistema, nel cinema le api dimostrano di essere delle attrici assai versatili, capaci di passare da un genere all’altro, come e meglio delle stra-pagate stelle Hollywoodiane!

In “Bee Movie“, film d’animazione del 2007, un’ape scopre che gli esseri umani rubano il miele alle api e decide di fargli causa!

In “More than Honey” (2012), genere documentario, viene esplorata la crisi che le api vivono a livello mondiale e la loro importanza per il benessere del pianeta.

In “Killer Bees” (2002), pellicola d’azione, le nostre api sanno anche calarsi nei panni di pericolose assassine…

Nell’avventuroso “La vita segreta delle api” (2008), una ragazzina, con il supporto di tre sorelle apicoltrici, attraverserà indenne il delicato passaggio all’adolescenza, richiamando l’esistenza delle api come metafora della vita.

Tuttavia, le nostre amiche non sono niente male nell’interpretare finanche ruoli drammatici: in “Il segreto delle api” (2018), una dottoressa e un’apicultrice, nella Scozia degli anni ‘50, scopriranno il valore e il peso di un amore da confessare solo alle silenziose api. E ancora, il delicato ma potente “20.000 specie di api”, uscito nelle sale nel 2023: la pellicola spagnola narra le vicende di Aitor, un bambino maschio di 8 anni già consapevole della propria spiccata femminilità, e della sua famiglia matriarcale alle prese, durante un’estate in campagna vicino alle arnie dei produttori locali di miele, con la necessità di accogliere, come le ventimila specie diverse di api presenti al mondo, tutte le identità di genere. Un inno alla diversità e all’inclusione sociale.

Chiudiamo la nostra carrellata con un recente film di azione, The Beekeeper (2024), la spietata vendetta di un uomo protettore dell’alveare, che, nel suo caso, diviene metafora della società stessa.

Insomma, non possiamo che attendere trepidanti il prossimo: “Bees? Ciak si gira”!

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Terrantiga

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Terrantiga, espressione della biodiversità sarda, dove alle fioriture spontanee di erica arborea, lavandula, asfodelo, cisto si alternano il rosmarino, l’eucalipto, la malva, il trifoglio, il cardo selvatico, è l’unico collettivo di apicoltori esistente in Sardegna. Una tradizione secolare tramandata di generazione in generazione che si traduce in un modello di apicoltura sostenibile, naturale ed etica: un’azienda che fa del biologico un suo pilastro e che fonda le sue attività su concetti quali benessere delle api, qualità della produzione, salvaguardia ambientale.

L’O.P. Terrantiga aderisce a Miele in Cooperativa e al Consorzio a tutela Alveare Italia.

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A San Sperate, a circa 20 km da Cagliari: un Paese Museo con origini antichissime, famoso per i suoi murales e per le incredibili produzioni della terra (come le pesche), le creazioni artigianali e le eccellenze enogastronomiche tipiche. Qui, Terrantiga alleva api locali che, grazie ad un’attenta pratica nomade e al rispettoso presidio del territorio, garantiscono l’impollinazione e la ripopolazione di aree povere di impollinatori, bottinando il nettare tra la rigogliosa macchia mediterranea e le aree costiere di Teulada e Domus de Maria, nell’altopiano di Campeda e sulle montagne Montiferro e Groceano, passando per le pianure fiorite del campidano.

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