Api ed eclissi solare: un tilt pericoloso per l’ecosistema!

Pochi giorni fa, milioni di persone hanno potuto ammirare lo spettacolo di un’eclissi totale di sole: l’evento astronomico dell’anno è stato visibile “dal vivo” dal Centro e dal Nord America, dal Messico ed in Canada, ma tantissimi altri appassionati hanno seguito il fenomeno in giro per il mondo, grazie ai social media e alle dirette in streaming.

Ma cosa accade al regno animale durante un evento raro come questo?

Momenti del genere non sono preziosi soltanto per gli astronomi e per gli astrofisici, ma anche per il resto della comunità scientifica: è troppo presto per conoscere i risultati di nuove ricerche, ma sappiamo ad esempio che, nel corso dell’eclissi solare totale del 21 agosto 2017, negli Stati Uniti sono stati posizionati numerosi microfoni e sensori di temperatura vicino a campi in piena fioritura, lontani da fonti di inquinamento acustico, allo scopo di registrare il ronzio delle api durante gli attimi più salienti del fenomeno.

La domanda cui gli scienziati cercavano di dare una risposta era: come si comportano le api durante un’eclissi totale di sole? In assenza assoluta di luce naturale, proseguono le loro attività di raccolta e di ricognizione del territorio?

Secondo i risultati della ricerca, durante la fase di buio totale durata all’incirca 3 minuti, le api hanno totalmente cessato di ronzare e, quindi, di muoversi, sia all’interno che all’esterno dell’alveare. Nessun microfono ha registrato suoni riconducibili al volo delle api, tranne uno, che ha invece registrato un unico, flebile ronzio.

Durante le fasi parziali, pre e post eclissi completa, è stato registrato almeno un ronzio tra un minuto e l’altro, ad indicare che c’è comunque prosecuzione dell’attività di bottinaggio delle api, e che questo ronzio ha una durata più lunga rispetto ad uno registrato con luce solare piena.

Le api continuano, quindi, a bottinare finché riescono e, all’approssimarsi del buio totale, si fermano completamente.

Quello che ha sorpreso la comunità scientifica è stata l’immediatezza della risposta: al richiamo “luci spente”, tutti fermi! Le api, insetti diurni, hanno infatti una assoluta necessità della luce solare, per svolgere al meglio il loro lavoro e vivere in armonia con la natura che le circonda.

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Terrantiga

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Terrantiga, espressione della biodiversità sarda, dove alle fioriture spontanee di erica arborea, lavandula, asfodelo, cisto si alternano il rosmarino, l’eucalipto, la malva, il trifoglio, il cardo selvatico, è l’unico collettivo di apicoltori esistente in Sardegna. Una tradizione secolare tramandata di generazione in generazione che si traduce in un modello di apicoltura sostenibile, naturale ed etica: un’azienda che fa del biologico un suo pilastro e che fonda le sue attività su concetti quali benessere delle api, qualità della produzione, salvaguardia ambientale.

L’O.P. Terrantiga aderisce a Miele in Cooperativa e al Consorzio a tutela Alveare Italia.

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A San Sperate, a circa 20 km da Cagliari: un Paese Museo con origini antichissime, famoso per i suoi murales e per le incredibili produzioni della terra (come le pesche), le creazioni artigianali e le eccellenze enogastronomiche tipiche. Qui, Terrantiga alleva api locali che, grazie ad un’attenta pratica nomade e al rispettoso presidio del territorio, garantiscono l’impollinazione e la ripopolazione di aree povere di impollinatori, bottinando il nettare tra la rigogliosa macchia mediterranea e le aree costiere di Teulada e Domus de Maria, nell’altopiano di Campeda e sulle montagne Montiferro e Groceano, passando per le pianure fiorite del campidano.

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