Miele e microplastiche? No, grazie!

La campagna di sensibilizzazione 2024 dell’Earth Day recita quest’anno lo slogan Planet vs. Plastics

Una chiamata alle armi, come l’ha definita Kathleen Rogers, Presidente del movimento ambientalista, che mira alla riduzione della plastica del 60% entro il 2040.

Scoraggiare l’utilizzo sconsiderato della plastica è essenziale per salvaguardare la biodiversità mondiale e tutelare la salute di ogni essere vivente presente sul nostro Pianeta, anche le nostre amate api.

Per raggiungere l’ambizioso e vitale obiettivo, EARTHDAY.ORG dichiara essenziali queste azioni: 

  • Promuovere una consapevolezza pubblica del danno arrecato dalla plastica alla salute umana, animale e alla biodiversità;
  • Eliminare completamente la plastica monouso entro il 2030;
  • Pretendere politiche nazionali ed internazionali atte a porre fine alla piaga del fast fashion e all’enorme quantità di plastica che questa produce ed utilizza;
  • Investire nello sviluppo di tecnologie e materiali innovativi.

La plastica non rappresenta un pericolo passeggero ma una minaccia concreta ed allarmante, quanto i cambiamenti climatici. Le microplastiche derivanti dalla sua decomposizione, permeano ogni nicchia di vita sul pianeta e rilasciano sostanze chimiche tossiche per l’ambiente, per il mondo animale e la nostra salute, essendo presenti in maniera massiccia sia nelle fonti primarie di cibo (vegetali o animali), sia nell’acqua che nell’aria che respiriamo. Lo stesso processo produttivo della plastica (che conta ad oggi oltre 380 mln di tonnellate all’anno) inquina l’ecosistema in modo capillare, a causa delle pericolosissime emissioni tossiche rilasciate dalle industrie petrolchimiche e trasportate dal vento e dall’acqua, anche a centinaia di chilometri di distanza.

Ovviamente, le api non sono immuni a microplastiche, scorie ed agenti inquinanti che possono purtroppo incrociare durante i loro lunghi voli di bottinatura o che possono insinuarsi addirittura all’interno dell’alveare.

Già nel 2021, uno studio condotto dall’Università di Madrid ha infatti rivelato che una particella su sei tra quelle presenti sul corpo di un’ape era una qualche forma di microplastica: il 52% di tutto il materiale rinvenuto, in particolare, risultava essere un frammento di porzioni più grandi o particelle di fibre, come poliestere. 

Ridurre, riciclare, riutilizzare restano quindi le 3 regole d’oro per costruire, insieme alle api, un futuro più sostenibile, senza plastica, che possa lasciare in consegna alle generazioni future un Pianeta più pulito e sicuro: Earth Day every Day!

#planetVSplastic #earthday #earthday2024 #giornatadellaTerra #noPlanetB #earthdayeveryday 

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Terrantiga

CHI SIAMO

Terrantiga, espressione della biodiversità sarda, dove alle fioriture spontanee di erica arborea, lavandula, asfodelo, cisto si alternano il rosmarino, l’eucalipto, la malva, il trifoglio, il cardo selvatico, è l’unico collettivo di apicoltori esistente in Sardegna. Una tradizione secolare tramandata di generazione in generazione che si traduce in un modello di apicoltura sostenibile, naturale ed etica: un’azienda che fa del biologico un suo pilastro e che fonda le sue attività su concetti quali benessere delle api, qualità della produzione, salvaguardia ambientale.

L’O.P. Terrantiga aderisce a Miele in Cooperativa e al Consorzio a tutela Alveare Italia.

I NOSTRI CANALI

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A San Sperate, a circa 20 km da Cagliari: un Paese Museo con origini antichissime, famoso per i suoi murales e per le incredibili produzioni della terra (come le pesche), le creazioni artigianali e le eccellenze enogastronomiche tipiche. Qui, Terrantiga alleva api locali che, grazie ad un’attenta pratica nomade e al rispettoso presidio del territorio, garantiscono l’impollinazione e la ripopolazione di aree povere di impollinatori, bottinando il nettare tra la rigogliosa macchia mediterranea e le aree costiere di Teulada e Domus de Maria, nell’altopiano di Campeda e sulle montagne Montiferro e Groceano, passando per le pianure fiorite del campidano.

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