Il lavoro dell’apicoltore

Una volta depositato dalle api all’interno dei favi, il miele impiega circa 36 giorni a raggiungere la piena maturazione. Una volta ultimato questo processo naturale, l’intervento dell’uomo si rivela fondamentale per rendere disponibile e fruibile questo prodotto eccezionale.

La lavorazione del miele è composta da diversi procedimenti sequenziali che servono ad estrarre il miele dai favi:

  • Asportazione dei melari:i melari contengono i favi in cui le api accumulano il miele prodotto; al momento opportuno, vengono estratti dall’arnia per essere portati in laboratorio, dove avviene l’estrazione del miele.
  • Stoccaggio dei melari:i melari vengono accatastati per controllare il grado di umidità del miele con un particolare tipo di rifrattometro chiamato mielometro; se il miele risulta troppo umido è necessario procedere alla fase di deumidificazione.
  • Disopercolatura: è il processo di eliminazione dei tappi di cera dalle cellette con un’apposita forchetta o coltello, oppure attraverso un procedimento meccanizzato, per facilitare la fuoriuscita del miele immagazzinato.
  • Smielatura: i telai vengono quindi posti nello smielatore che, grazie alla forza centrifuga, fa fuoriuscire il miele, poi convogliato nei maturatori.
  • Filtraggio: quando il miele viene versato nei maturatori, passa attraverso dei filtri che raccolgono i residui di cera, i resti delle api e qualsiasi altro materiale accidentalmente finito nel miele.
  • Decantazione del miele: nel decantatore vengono a galla le piccole impurità residue (cera) e l’aria inglobata nella fase di smelatura, sotto forma di bollicine che formano la schiuma. Sul fondo si depositeranno le impurità più pesanti.
  • Invasettamento: terminata la decantazione, il miele può essere invasettato (per la vendita al dettaglio) o versato in latte o fusti (per la vendita all’ingrosso).

Un lavoro delicato, che ha bisogno di dedizione, tempo, passione

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Terrantiga

CHI SIAMO

Terrantiga, espressione della biodiversità sarda, dove alle fioriture spontanee di erica arborea, lavandula, asfodelo, cisto si alternano il rosmarino, l’eucalipto, la malva, il trifoglio, il cardo selvatico, è l’unico collettivo di apicoltori esistente in Sardegna. Una tradizione secolare tramandata di generazione in generazione che si traduce in un modello di apicoltura sostenibile, naturale ed etica: un’azienda che fa del biologico un suo pilastro e che fonda le sue attività su concetti quali benessere delle api, qualità della produzione, salvaguardia ambientale.

L’O.P. Terrantiga aderisce a Miele in Cooperativa e al Consorzio a tutela Alveare Italia.

I NOSTRI CANALI

DOVE SIAMO

A San Sperate, a circa 20 km da Cagliari: un Paese Museo con origini antichissime, famoso per i suoi murales e per le incredibili produzioni della terra (come le pesche), le creazioni artigianali e le eccellenze enogastronomiche tipiche. Qui, Terrantiga alleva api locali che, grazie ad un’attenta pratica nomade e al rispettoso presidio del territorio, garantiscono l’impollinazione e la ripopolazione di aree povere di impollinatori, bottinando il nettare tra la rigogliosa macchia mediterranea e le aree costiere di Teulada e Domus de Maria, nell’altopiano di Campeda e sulle montagne Montiferro e Groceano, passando per le pianure fiorite del campidano.

I PRODOTTI DEL CIRCUITO GENERAZIONE HONEY