Il miele è un nutriente ricco di sostanze preziose come glucosio, fruttosio, amminoacidi, multivitaminici e multiminerali, antiossidanti, sostanze antinfiammatorie ed antimicrobiche, che lo rendono utile anche nella medicina sportiva (Silva et al. 2016, Schneider et al. 2013).
Come è noto, i carboidrati sono macronutrienti vitali per sostenere l’attività muscolare e la performance sportiva, soprattutto quando essa duri più di un’ora (Close et al. 2016).
Negli sport di resistenza, l’assunzione di carboidrati prima dell’attività aumenta infatti il rendimento fisico, attraverso il fenomeno del “risparmio del glicogeno”, che mantiene adeguata e costante la concentrazione di glucosio ematico (la glicemia). Infatti, in uno stato di ridotta concentrazione di carboidrati, l’allenamento provocherebbe un aumento della produzione di ormoni da stress nel sangue, interrompendo alcuni elementi chiave della funzione immunitaria (Gleeson et al. 2004).
È stato evidenziato che l’ingestione di carboidrati, ad un tasso di 30-60 g/ora durante l’attività fisica prolungata, potrebbe attenuare alcune di queste risposte negative attraverso un maggiore apporto di glucosio nel sangue portando ad un concomitante declino dei livelli di ormone dello stress.
Anche il consumo di miele, grazie ai diversi tipi di carboidrati presenti, provocherebbe quindi effetti benefici sui parametri della funzione immunitaria nelle attività fisiche prolungate. Semplicemente paragonata al solo glucosio (pensiamo per esempio all’acqua e zucchero), l’assunzione di forme di carboidrati combinati come si trovano nel miele (fruttosio, glucosio, saccarosio) produce un migliore rendimento fisico sportivo, riducendo spossatezza e malessere tipici dell’ipoglicemia reattiva prodotta dall’assunzione di zuccheri semplici (come il glucosio).
Con l’assunzione di miele si ottiene quindi un’adeguata concentrazione di glucidi nel sangue, che si rendono in questo modo disponibili anche per il sistema nervoso centrale (SNC), di cui gli zuccheri sono maggior substrato a livello basale (Khong et al. 2018), ancor più necessario durante lo sforzo fisico e lo sport. È stato dimostrato, per esempio, che durante una partita di calcio, un’insufficiente concentrazione di glucosio circolante provoca un affaticamento del SNC (Khong et al. 2018) portando ad una riduzione della velocità di discriminazione motoria fine (la precisione), psico-motoria e visiva (Bandelow et al. 2010).
Pertanto, le strategie utilizzate per sostenere o aumentare la concentrazione di glucosio nel sangue si rivelano utili per gli atleti, in particolare durante le ultime fasi di una partita (Hills and Russell 2017) o di una prestazione fisica, sia dal punto di vista fisico che cerebrale.
Ancora poi, durante l’attività fisica, il consumo di ossigeno aumenta dal 10 a 20 volte rispetto al metabolismo basale, producendo specie reattive dell’ossigeno, i radicali liberi, una delle principali cause di disturbo dell’omeostasi (vale a dire “dell’equilibrio metabolico” intra ed extracellulare). Da questo punto di vista, come abbiamo visto in precedenza, il miele rappresenta un’opzione ideale grazie alle sue proprietà antiossidanti garantite da composti fenolici e flavonoidi, acido ascorbico e carotenoidi, che “puliscono” i radicali liberi, tra le cause allo stress ossidativo. Inoltre, il miele possiede proprietà antinfiammatorie grazie alla sua capacità di inibire le citochine, molecole che aumentano il fenomeno infiammatorio, anch’esso implicato nella fatica muscolare e metabolica.
L’attività fisica prolungata e molto intensa è inoltre implicata nella riduzione del sistema immunitario, aumentando fra gli altri il rischio di infezioni delle alte vie respiratorie (Walsh et al. 2011) e il miele ci viene in aiuto anche in questo senso, tramite i carboidrati di cui è composto, capaci di provocare effetti benefici sui parametri della funzione immunitaria nelle attività fisiche prolungate, così come nell’individuo sedentario e nel bambino.
Oltre all’apporto di energia, il miele fornisce micronutrienti fondamentali per la dieta dello sportivo, come le vitamine del gruppo B, che contrastano la fatica e migliorano la trasmissione nervosa a livello muscolare, minerali che sono facilmente “persi” in seguito alla sudorazione profusa tipica dello sportivo, come sodio e potassio, di cruciale importanza per la contrazione muscolare e per l’omeostasi cellulare.
In ultimo, ma non meno importante, il miele è altamente raccomandato per aumentare la formazione ossea e l’assorbimento del calcio, per ridurre il rischio di osteoporosi. Anche senza stimolo all’esercizio, il consumo di miele da solo ha dimostrato di migliorare la densità ossea, tramite le sue proprietà alcaliniche (cioè basiche) che riducono la risposta ossea ad un carico acido, utilizzando i propri sali minerali come tamponanti, riducendo la quantità di sali ossei.
Pertanto, il miele sembra essere l’integrazione logica, pratica, naturale ed ecologica per l’attività sportiva!
Stella Maiolo, Pediatra