Miele: un cucchiaino al giorno toglie il pediatra di torno?

Il miele è un prodotto naturale e versatile, utilizzato come rimedio in campo medico sin dai tempi antichi, alla luce delle sue proprietà nutritive e terapeutiche.

Composto per circa l’80% da zuccheri, con un indice glicemico molto basso, questo alimento complesso presenta principalmente glucosio e fruttosio: quest’ultimo, spesso presente in quantità maggiori rispetto al glucosio, grazie al suo potere dolcificante di gran lunga superiore a quello dello zucchero raffinato, rende il miele una fonte di energia facilmente assimilabile per l’organismo dei nostri bimbi (e non solo…).

Nel miele troviamo, inoltre, acqua (fino al 20%), acidi organici (fino al 1%), aminoacidi, proteine (max 0.3%) e minerali (fino all’1%, a seconda del territorio di provenienza). In ultimo, ma non per importanza, nel miele sono presenti sostanze battericide utilissime per la nostra salute, come l’acido formico, ed antibiotiche, come la germicidina (come dice il nome stesso, “germi-cida”, uccide i germi!).

Quando e perché dare il miele ai nostri bambini?

È doveroso ricordare che, in linea con le principali società pediatriche, il miele non deve essere somministrato ai nostri piccoli prima dei 12 mesi di vita, visto il – seppur raro – rischio di botulismo, letale per il neonato e lattante. A questa età, infatti, il sistema digestivo del bambino è immaturo e non può eliminare le eventuali spore del clostridium botulinum, che possono quindi riprodursi liberamente diventando responsabili della produzione della letale tossina botulinica. D’altro canto, però, come per ogni tipo di cibo, in accordo con il concetto dell’auto-svezzamento, non è opportuno rimandare troppo l’introduzione del miele nella dieta dei nostri bimbi: una ritardata esposizione aumenterebbe infatti la predisposizione ad una allergia alimentare.

Al compimento del primo anno di vita, le difese immunitarie divenute più efficienti permettono al bambino di eliminare autonomamente le spore pericolose e, dunque, la somministrazione di miele può ricevere il via libera.

Grazie alle sue molteplici proprietà, il miele può venirci in aiuto nei comuni malanni dei nostri bambini, soprattutto con la stagione fredda alle porte…

L’Organizzazione Mondiale della Sanità da tempo indica nel miele un valido supplemento per la tosse acuta aspecifica, scopriamo perché.

La tosse è un sintomo estremamente comune in età pediatrica ma può diventare causa di grande preoccupazione nel genitore: basti pensare che la tosse è il motivo più frequente per l’accesso al pediatra di base o al pronto soccorso!

Al fine di alleviare questo sintomo, spesso persistente ed associato a disturbi del sonno, vengono frequentemente prescritti diversi farmaci da banco come sedativi della tosse.  Non esistono, però, buone prove di efficacia, né a favore né contro, riguardo questi rimedi (oltre al fatto che, le linee guida attuali, ne sconsigliano addirittura l’utilizzo, alla luce della loro pericolosità nel bloccare lo stimolo stesso della tosse, conseguenza che può causare anche esiti gravi.

Ecco perché, l’esplorazione di un approccio più naturale, nonché più ecologico, appare doverosa.

Nonostante quanto il sapere comune ci dica già, studi di letteratura sulla popolazione pediatrica sono stati prodotti solo recentemente*, dimostrando in maniera significativa (con uno studio in doppio cieco parzialmente randomizzato) come il miele sia l’unica sostanza di comprovata efficacia su intensità e frequenza della tosse persistente pediatrica. Una delle proprietà principali che lo rende un buon antitussivo è la sua viscosità, caratteristica che permette all’alimento di aderire ai recettori della tosse presenti nella faringe.

Inoltre, studi recenti dimostrano che, per la tosse ricorrente in età pediatrica, il miele è migliore non solo di terapie farmacologiche ma anche rispetto all’assenza di trattamento.  Ridurrebbe l’infiammazione cronica ed acuta, riducendo l’irritazione della mucosa nasale e della rinofaringe**, alleviando così la secchezza anche grazie alle sue attività antiossidanti svolte dal perossido di idrogeno (noto anche come acqua ossigenata) che, insieme agli zuccheri e all’acqua, blocca il nutrimento necessario ai batteri, distruggendo il loro biofilm***.

Grazie a queste sue capacità, il miele riduce la frequenza della tosse fino al 25%****.

E dunque, quale è la dose ottimale consigliata? La letteratura non presenta dati definitivi al riguardo, ma una dose tra 5 e 10ml ad intervalli regolari, come 30 minuti prima di andare a dormire per 3-5 giorni consecutivi, sembra dare risultati positivi, indipendentemente dall’età del bambino, dai 12 mesi di vita in poi.

Stella Maiolo, Pediatra

Note:

*Effect of Honey, Dextromethorphan, and No Treatment on Nocturnal Cough and Sleep Quality for Coughing Children and Their Parents

**Molecules 2014, 19(2)

***Maddocks SE, Lopez MS, Rowlands RS, et al. Manuka honey inhibits the development of Streptococcus pyogenes biofilms and causes reduced expression of two fibronectinbinding proteins. Microbiology 2012;158:781-90****Paul IM, Beiler J, McMonagle A, et al. Effect of honey, dextromethorphan, and no treatment on nocturnal cough and sleep quality for coughing children and their parents. Arch Pediatr Adolesc Med 2007;161: 1140-6.

****Paul IM, Beiler J, McMonagle A, et al. Effect of honey, dextromethorphan, and no treatment on nocturnal cough and sleep quality for coughing children and their parents. Arch Pediatr Adolesc Med 2007;161: 1140-6.

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Terrantiga, espressione della biodiversità sarda, dove alle fioriture spontanee di erica arborea, lavandula, asfodelo, cisto si alternano il rosmarino, l’eucalipto, la malva, il trifoglio, il cardo selvatico, è l’unico collettivo di apicoltori esistente in Sardegna. Una tradizione secolare tramandata di generazione in generazione che si traduce in un modello di apicoltura sostenibile, naturale ed etica: un’azienda che fa del biologico un suo pilastro e che fonda le sue attività su concetti quali benessere delle api, qualità della produzione, salvaguardia ambientale.

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