“Un cucchiaino al giorno…”: miele e gastroenterite

La stagione invernale è foriera di innumerevoli malanni, soprattutto tra i più piccoli, lattanti o bimbi in età prescolare, che frequentano l’asilo nido o la scuola materna, più esposti a contagi rapidi da virus e batteri gastrointestinali oltreché influenzali.

Tra i sintomi più comuni e ricorrenti legati a questo tipo di infezioni, troviamo sicuramente la diarrea in contesto di gastroenterite virale. La diarrea può avere effetti anche significativi sulla salute, come il rischio di disidratazione, con necessità – nei casi più gravi – di ricovero ospedaliero.

Anche in questo caso, un ruolo molto interessante appare svolto dal miele.

Molti studi suggeriscono, infatti, un suo contributo decisivo nel trattamento della diarrea pediatrica di origine virale e non solo, aggiungendolo in una dose di 5ml ai 100ml di soluzione reidratante orale. Questa pratica si è dimostrata efficace nel ridurre la frequenza delle scariche di diarrea ed il tempo di recupero dalla malattia (105.6 ± 25.7ore, rispetto a 127.7 ± 24.5 ore), rispetto ai pazienti appartenenti al gruppo “di controllo”, cui veniva somministrata la sola soluzione reidratante orale*.

Il miele, inoltre, sembrerebbe fare la differenza anche nei casi, molto più rari, di diarrea di origine batterica, grazie alla sua capacità antibatterica efficace contro circa 60 specie di microrganismi, fra cui le sottospecie di Salmonella, Shigella ed Escherichia Coli, fra i più diffusi batteri responsabili delle gastroenteriti batteriche pediatriche**, funghi e virus***.

Inoltre, i probiotici presenti nel miele possono promuovere la crescita dei batteri commensali dell’intestino e facilitare la loro adesione alla cellula enterocita della mucosa intestinale, prevenendo la colonizzazione da parte dei batteri patogenici, in maniera da impedire la colonizzazione batterica eventualmente associata alla diarrea di tale origine.

Inoltre, le interazioni tra i monosaccaridi del miele e le molecole d’acqua dell’organismo aumentano l’assorbimento idrico dell’intestino, migliorando la consistenza fecale.

Stella Maiolo, Pediatra

Note

*Abdulrhman et al. 2010; Elnady et al. 2013

** Abdulrhman et al. 2010; Hussain 2018

***Andayani et al. 2019

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Terrantiga, espressione della biodiversità sarda, dove alle fioriture spontanee di erica arborea, lavandula, asfodelo, cisto si alternano il rosmarino, l’eucalipto, la malva, il trifoglio, il cardo selvatico, è l’unico collettivo di apicoltori esistente in Sardegna. Una tradizione secolare tramandata di generazione in generazione che si traduce in un modello di apicoltura sostenibile, naturale ed etica: un’azienda che fa del biologico un suo pilastro e che fonda le sue attività su concetti quali benessere delle api, qualità della produzione, salvaguardia ambientale.

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